forte di pietole
La storia dall'epoca romana ad oggi
Il Forte di Pietole si trova nel Comune di Borgo Virgilio in località Pietole (prima chiamata Andes, luogo di nascita del poeta Virgilio, che qui possedeva le terre di famiglia), un piccolo abitato con una pieve romanica e alcune case, raso al suolo in epoca napoleonica per costruire il Forte. Qui con il Mons Virgilii la natura ha regnato incontrastata fino alla costruzione del manufatto bellico, per quindi tornare protagonista indiscussa con gli anni dell’abbandono fino ad arrivare al giusto equilibrio con l’opera dell’uomo al compimento del recupero della struttura.
Il Forte era deputato alla difesa della città di Mantova e alla protezione del sistema che consentiva di allagare la valle del Paiolo con le acque del fiume Mincio, presidiando con un bacino inondabile anche l'intero fronte sud della piazzaforte. Fu costruito su un tracciato "a corona asimmetrica" che protegge la piazza d'armi centrale, separata da un fossato inondabile da rivellini, da controguardie e da altre strutture difensive esterne, secondo i principi di costruzione delle fortificazioni cosiddetti “alla moderna”. Questa struttura articolata è costituita da numerosi livelli di difesa, bastioni, terrapieni, fossati umidi e secchi, gallerie di controscarpa, strade coperte, casematte: un insieme architettonico dove le tecniche costruttive sedimentate nel tempo ci consegnano spazi dotati di notevole suggestione e valore, immersi nel verde di un bosco di pianura di 33 ettari.
Il Forte di Pietole viene progettato nel 1802 dal generale francese Francois de Chasseloup-Laubat per difendere Mantova dagli attacchi da sud, regolando le acque del fiume Mincio in funzione militare.
Con l’annessione di Mantova al Regno d’Italia ha termine la funzione difensiva del Forte, che inizia a essere riconvertito per la custodia di materiale bellico, diventando nel tempo un importante deposito per la distribuzione di armamenti e munizioni sul territorio.
La necessità di una bonifica idraulica porta al rifacimento della chiusa di Pietole e allo scavo di un nuovo canale, che provocano la distruzione di alcune parti del Forte.
Dopo un trentennio di totale abbandono il Forte di Pietole viene trasferito dal Demanio dello Stato al Comune di Borgo Virgilio.
Dopo la caduta dell’impero napoleonico gli Austriaci riconquistano Mantova e completano il Forte di Pietole, potenziandolo e rendendolo una macchina da guerra efficiente per il posizionamento delle nuove armi, più potenti e precise.
A causa dell’inesistenza di condizioni di sicurezza, il 28 aprile si innesca un incendio, che provoca lo scoppio della polveriera e causa lo sfollamento degli abitanti di Cerese e Pietole.
Dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, che causano danni e lesioni, il Forte resta in funzione come deposito di materiali dell’Esercito Italiano fino alla dismissione negli anni ’80.
Apertura Museo
forte di pietole
Nel Parco l’uomo e la natura – l’ambiente, il paesaggio, la bellezza, come fonte di serenità.
Sul Mons Virgilii a Andes/Pietole, dove la tradizione colloca la casa natale del poeta Virgilio, si dipana una storia lungo i secoli dagli Etruschi a Napoleone, con il sistema acqua/città che ha caratterizzato Mantova e la sua difesa dal sec. XIII. Oggi è un bosco di pianura, spazio verde di oltre 30 ettari confinante con il sito di interesse comunitario Vallazza, dove la natura circonda il manufatto militare del Forte e le acque del Mincio, che ha influenzato da sempre la vita delle popolazioni insediate sulle sue sponde, accarezzando la possente struttura militare.
Nell’area verde, raggiungibile da sentieri pedonali, ciclovie e attracchi della navigazione fluviale, le indicazioni e la segnaletica orientano l’esplorazione per scoprire flora, fauna, insetti: tra i protagonisti della vita segreta del bosco, le api – visibili nelle arnie trasparenti – lavorano instancabili per la vita del bosco. Cercare gli alberi e gli arbusti citati e descritti da Virgilio nelle sue opere aiuta a riscoprire l’attualità del poeta per vivere in sintonia con la natura e godere dei suoi frutti rispettandola.
forte di pietole
Virgilio, snodo cruciale nella cultura europea: dall'epoca di Augusto il poeta con una sensibilità dai tratti straordinariamente moderni a distanza di due millenni ha ancora molto da dirci con le sue opere
Nel Museo la storia e la letteratura – le radici che alimentano la contemporaneità
Le risorse e le storie del Museo dedicato a Virgilio all’interno del Forte di Pietole sono il racconto che proviene dall’identità del bene storico/artistico e naturale del sito, riconducibile e reperibile nell’eredità lasciata nei secoli dagli scritti di colui che è universalmente riconosciuto come il più grande poeta della Roma Antica. Poemi che hanno reso eterno Virgilio, superando i limiti di spazio e tempo.
Il Museo permette di immergersi nel racconto virgiliano attraverso l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione a basso impatto strutturale, mobili e temporanee. Gli strumenti multimediali (videomapping, QR code, visori, plastici metavisuali, proiezioni immersive e interattive, diffusori olfattivi) permettono di far vivere l’esposizione museale garantendo la lettura e l’osservazione della storia e della struttura originaria del Forte di Pietole, lasciando ben visibile la sua struttura. Il passato del Forte è valorizzato mostrando al visitatore il degrado subito nel tempo e la patina naturale creatasi, per un approccio multisensoriale e a basso impatto ambientale e visivo. Una sezione di manufatti di epoca romana, provenienti da aree di scavo nelle vicinanze, accompagna il visitatore lungo i secoli del percorso virgiliano.
forte di pietole
Vivere la storia e le risorse del territorio
Il percorso Virgilio Experience evidenzia la grandezza di Virgilio soprattutto come poeta dell’umanità, poeta della natura e appartenente al territorio di Mantova e Borgo Virgilio. Virgilio è il poeta eterno, le sue opere non hanno mai rischiato l'oblio, è l'autore di opere latine diventate classici che hanno attraversato senza alcuna crisi secoli di storia e di letteratura, oltrepassando qualsiasi limite geografico, divenendo patrimonio di tutta l’umanità. Il latino virgiliano, con la sua raffinatezza ha rifondato la lingua poetica di Roma, trasformandola in un linguaggio intramontabile, che ha parlato lungo i secoli dell’animo umano, della dignità del lavoro, del profondo rapporto con la natura e con la terra, dove sono le nostre radici. I percorsi nel verde, con l’accompagnamento di applicazioni su dispositivi mobili, consentono di partecipare a proposte didattiche e turistiche per bambini e adulti (in presenza o da remoto) tra alberi parlanti, immersioni di arte terapia, eventi di ecoturismo, laboratori gastronomici, seguendo il filo della cultura ambientale e della conoscenza del territorio mantovano.
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